“Dottore…secondo Lei è meglio che faccio Coaching o altro…?”
Spesso mi sento porre questa domanda che, oltre a denotare una poca divulgazione della differenza tra il Coaching e altre discipline, esprime una sana curiosità e disponibilità ad apprendere cosa sia e non sia Coaching e, soprattutto, come può essere d’aiuto.
In questo articolo non mi soffermerò nel definire quale siano le differenze tra Coaching e altre discipline, piuttosto cercherò di delineare alcune attitudini/capacità che un percorso di Coaching mobilita nel cliente. Questo richiede disponibilità da parte dello stesso affinchè possa arrivare a raccoglierne i benefici. Fondamentale è anche l’approccio etico del Professionista affinché possa accorgersi se il cliente vuole o meno sottoporsi a Coaching.
Dalla mia esperienza e da quella di altri colleghi e autori come Brenda Steinberg (vdr articolo Are you ready to be Caoched scritto per HRB), possiamo estrarre 8 disposizioni che un percorso di Coaching sollecita.
Ma vediamo in sintesi quali sono questi punti:
Un nuovo modo di vedere la realtà, può portare paure e blocchi emotivi che il Coachee deve essere pronto ad affrontare per poter andare avanti nel suo percorso di cambiamento verso nuovi paradigmi.
Il comportamento non è razionale, è guidato da emozioni come paura, rabbia e orgoglio.
Quindi, cosa rende possibile che una persona decida di investire tante e tali capacità/risorse nel coaching per realizzare la propria strada?
Cosa può esserci di cosi importante nel realizzare la propria strada da giustificare anni di lavoro e sacrifici?
Le Coaching Skills consentono di accompagnare e supportare i campioni e Leaders nel raggiungere la loro vetta, attraverso un viaggio interiore alla scoperta dei propri obiettivi, dei propri valori e del senso del proprio servizio.
Se ne vuoi sapere di più, contattatami ai miei recapiti.
“Lasciamo ai pigri e ai vili le vie piane e sicure: i valorosi salgono le vette” – L. A. Seneca
Pierluigi Ciocci
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