I successi sportivi in ambito internazionale che hanno scandito le “notti magiche di un’estate…” del 2021, hanno riportato alla ribalta note epiche degli Omerici Eroi che nonostante le difficoltà incontrate, riuscivano comunque a scrivere storie a lieto fine: gli atleti delle olimpiadi (paraolimpiche e non), le nazionali di Volley e la nazionale maschile di calcio.

Ho l’impressione che tali imprese hanno evidenziato e divulgato ancora più marcatamente, il potere della nostra mente su tutto. E mentre un tempo la condizione e preparazione atletica non prevedeva un allenamento mentale strutturato, oggi sembra che le due componenti siano determinanti nella preparazione di un campione o di un Team di campioni.

Sull’onda dell’eco mediatico è ritornata in auge la figura del Mental Coach (come sembra che sia stato etichettato il Coach che applica il Coaching in ambito sportivo) provocando una discreta curiosità e interesse per questo ruolo. Ma allora chi è il Mental Coach? E in cosa si differenzia dagli altri Coach?

Faccio una premessa: il Coach non è una professione regolamentata da Albi professionali in Italia. Pertanto chiunque può definirsi Coach e può definire Coaching ciò che esprime professionalmente.

Se per Coaching ci riferiamo al modello definito dalle maggiori associazioni in Italia e nel Mondo (International Coach Federation per esempio), possiamo affermare che il Coaching, a prescindere dall’ambito in cui viene utilizzato, si occupa di come funzioniamo (agiamo con il nostro mondo interno ed esterno) e apprendiamo nel mondo.

Pertanto parliamo del processo del “come” avvengono le cose e non del “cosa” avviene. Il Coach è quindi un esperto di processo – di come funziona/apprende/si muove nel mondo il Coachee (cosi si chiamano i clienti che si sottopongono al Coaching) – e non di contenuto (esperto di sport, aziende o altro) come tende a credere l’opinione comune.

Quindi, vista cosi, l’etichetta che mettiamo prima o dopo la parola Coach assume solo un significato di “marketing” e non è detto che fornisca altre informazioni piu o meno utili al cliente.

Pertanto, rispetto alle premesse fatte, il Coach sia che si chiami Mental o altro, non è l’esperto o colui che fornisce le soluzioni, ma è colui che deve essere in grado di connettersi con le persone per ispirarle a fare del loro meglio e per aiutarle a cercare dentro di se le risorse più adeguate per apprendere un nuovo modo di guardare il mondo – nuove idee e consapevolezze – nuove azioni.

Le Coaching Skills, quando espresse al meglio, rappresentano uno strumento efficace nell’entrare in connessione al meglio con il proprio “campione” o “team di campioni” per agevolare auto-appredimento e ispirare nuove azioni valorizzandone l’autonomia nelle scelte e soluzioni da adottare.

Se ne vuoi sapere di più, contattatami pure.

“Lo Spirito Olimpico esalta e unisce in un insieme equilibrato le qualità del corpo, della mente e della volontà.” Pierre De Coubertin

Pierluigi Ciocci

 

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